La frana di Piuro 1618 – Ciò che affiora da un mondo scomparso e che attiva creatività admin Ottobre 17, 2023
AMALPI

La frana di Piuro 1618 - Ciò che affiora da un mondo scomparso e che attiva creatività

DESCRIZIONE

La frana di Piuro è il più celebre e tristemente noto evento che modificò l’evoluzione della valle, radendo al suolo l’omonimo borgo, centro di commercio tra le regioni del Mediterraneo e il nord Europa, rinomato per le ricchezze che il territorio offriva e l’opulenza delle sue famiglie aristocratiche. Le testimonianze sono tangibili e narrate nei numerosi punti di interesse storico-culturale.

Il borgo di Piuro sorgeva a sud dell’attuale frazione Borgonuovo. Provenendo da Chiavenna potrete scoprire il palazzo Vertemate Franchi di residenza della famiglia omonima, la più potente di Piuro. Nel borgo vi erano anche alcune osterie, un albergo, due macelli e, poco fuori dal centro, i CROTTI, luoghi caratteristici della Valchiavenna, cavità naturali dove venivano conservati i cibi, il vino e gli altri prodotti alimentari. La sera del 4 settembre del 1618 ebbe luogo la frana che distrusse e seppellì completamente il fiorente borgo di Piuro. Lo smottamento si staccò dal monte Conto, a sud dell’abitato, ed era costituito da circa tre milioni di metri cubi di materiale vario: massi, blocchi e terriccio. Durante il disastro morirono tutti gli abitanti, che erano circa un migliaio. L’evento catastrofico suscitò profondo eco in tutta Europa, sia per l’alto numero di vittime, sia perché erano numerosi i piuraschi che erano emigrati in vari stati europei a proporre le proprie attitudini e conoscenze professionali e imprenditoriali e avevano spesso guadagnato posizioni di prestigio.

Altro testimone dell’antico borgo distrutto è il Campanile di sant’Abbondio in Roncaglia superiore visibile dalla strada statale, visitandola potrai scorgere l’isolato fra i boschi sulla sponda sinistra del torrente Valle Drana, che è stato oggetto di recupero per mezzo della pulizia e bonifica che lo rendono oggi fruibile. Il campanile è stato oggetto di intervento di restauro sia negli affreschi che nella struttura. Se volete immergervi nell’architettura religiosa non perdetevi La chiesa di Santa Croce che è nota come chiesa rotonda, essendo una delle poche di epoca romanica in Italia a pianta circolare, già nominata nel 1178 e L’ancona, firmata e datata alla base della cassa “ANNO MILLENO QUINGENT. UNO MINUS ME FECIT DYVO STRIGEL EX MEMINGE IMPERIALI” fa bella mostra di sé. Chiesa di San Martino costruita nel sec. XI su un pianoro sopra un gruppo di gigantesche rocce a picco sul fiume Mera circondato da maestosi alberi di castagno. Delle strutture originarie sussistono l’alto campanile, con cinque piani di bifore e cuspide piramidale, la parete settentrionale e parte di quella meridionale. Interessanti sono i coevi affreschi interni, di influsso comasco. Area archeologica di Palazzo Belfort con i suoi imponenti ruderi che, staccandosi dalla statale 37 all’altezza della cappellina al ponte di Borgonuovo, costeggia il fiume Mera sulla sponda destra.

I continui importanti ritrovamenti archeologici confermano l’eccezionalità del sito nel territorio alpino, che hanno valso all’area dell’Antica Piuro l’appellativo di “piccola Pompei delle Alpi”.

Cappella commemorativa dei morti di Piuro costruita subito dopo la frana e adibita successivamente a stalla per un lungo periodo; grazie a lavori di restauro e recupero si è restituito alla comunità l’edificio di culto originario con all’interno pitture, di una giovane artista del nostro tempo, rappresentative di volti addolorati, di mani ed arti di coloro che “sono rimasti e coloro ,che sono andati”.

Museo degli scavi di Piuro ha lo scopo di conservare, esporre e valorizzare i reperti ritrovati durante le campagne di scavo archeologico operate sul territorio colpito dalla frana del 1618. Il primo Museo fu aperto a cura dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro nel 1972 presso il palazzo scolastico di Borgonuovo. Nel 1977 fu poi trasportato nella chiesetta settecentesca di Sant’Abbondio di Piuro e dal 1994 è stato riallestito nelle sacrestie della chiesa stessa, dove ancora si trova – chiesa Beata Vergine Assunta a Prosto (1605) è una delle più importanti testimonianze barocche in Valchiavenna. Nel presbiterio si trova un interessante ciclo di storie della Vergine. A Giovanni Battista e a Gian Paolo Recchi e alla loro bottega sono attribuiti sia le telette delle lesene dell’arco trionfante sia gli affreschi.

Il Belfort Theatre Campus: è un seminario intensivo che viene organizzato con cadenza annuale nella suggestiva area archeologica di Belfort (Piuro, SO), offrendo a professionisti del teatro la possibilità di condividere un percorso di ricerca e perfezionamento in cui la didattica e la condivisione teatrale si coniughino alla riscoperta di antichi luoghi come sede ideale di creazione artistica.

Concerto di San Lorenzo nei giardini di palazzo Vertemate il 10 di agosto: Il tradizionale concerto di S. Lorenzo voluto dall’amministrazione comunale di Chiavenna in occasione del patrono della città del Mera, rappresenta per tutta la Valle un appuntamento ormai consolidato, ma allo stesso tempo vuole essere anche un banco di sperimentazione per avvicinare sempre più gente al mondo della musica “classica” ma, in questo caso, con gli intramontabili capolavori del rock adattati per orchestra sinfonica.

Crotti di Prosto, crotti di Quartino, crotti Fuin: luoghi caratteristici della Valchiavenna, cavità naturali dove venivano conservati i cibi, il vino e gli altri prodotti alimentari ancora oggi usati per la stessa funzione

Birra di Piuro “la Tera Bionda” dal 2020 ricomincia la produzione con il luppolo dei ronchi in gestione con all’associazione fondiaria del comune di Piuro; dopo più di mezzo secolo torna un’antica tradizione del territorio

Biscottini di Prosto: I “biscotìn de Próst” come vengono chiamati in loco, ideati decenni fa dalle famiglie di Piuro che usavano cucinarli per ferragosto nel mulino del paese ed oggi unici a produrre gli originali sono gli eredi della famiglia Del Curto che gestiva il mulino e il forno per cucinarli.

Tradizione di arti e mestieri – Lavorazione della pietra Ollare: è una particolare tipologia di pietra verde di Chiavenna. È piuttosto tenera, refrattaria e adatta alla lavorazione al tornio. Viene chiamata in questo modo perché era principalmente utilizzata nella produzione delle olle o laveggi, pentole da cucina, e dei furàgn, recipienti muniti di coperchio adatti alla conservazione dei cibi

Esperienze culturali usi e costumi: Belfòrt Presso Palazzo Belfòrt è esposto un tratto di acquedotto in pietra ollare dell’Antica Piuro, i cui elementi sono stati rinvenuti a partire dagli scavi archeologici del 1988 fino al recente ritrovamento del 2017, in occasione del risanamento dell’alveo del Fiume Mera reso necessario a seguito dell’evento franoso del Pizzo Cengalo. I lavori di restauro in collaborazione con l’università di Verona, commemorazione dell’evento franoso dell’area ad est all’estremità orientale dell’antico borgo di Piuro, dopo la pulizia e riqualifica è occasione di incontri tra le due confessioni degli abitanti colpiti dalla frana. L’Associazione Italo Svizzera per gli Scavi di Piuro organizza a Belfòrt numerose manifestazioni culturali di teatro, lirica, arte che hanno riscosso ampio successo.

TAPPE

Le tappe principali che interessano la Frana di Piuro sono Castasegna Dogana, Aurogo, Scilano, Prosto, Chiavenna. Potrete immergervi in questo meraviglioso viaggio storico – emozionale percorrendo il sentiero escursionistico di montagna della frana: Scilano (428 m), Pradella (1115 m), Alpe Prato del Conte (1434 m); Area Marmitte della pietra Ollare